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GEAB Dossier speciale

Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 14 Ago 2020

Crisi sistemica globale: il grande ritorno dell’Europa nera (dic. 2015)

Molto tempo fa, nel 1998, Franck Biancheri, il nostro compianto direttore di studi, scrisse un articolo di anticipazione intitolato: « 2009, quando i nipoti di Hitler, Pétain, Mussolini… prenderanno il controllo dell’Unione. » È infatti quello che aveva anticipato per l’Unione se non fosse riuscita a democratizzarsi. È ovvio che non ci sta riuscendo. E il processo è stato innescato. Come abbiamo affermato recentemente, nel 2015 l’ondata di immigrati, seguita dagli attacchi terroristi, ha rappresentato un colpo fin troppo duro perché l’Unione, già indebolita dalla crisi euro-russa e dell’euro, possa resistervi.

Fino al mese di settembre, le tendenze progressiste e reazionarie erano equilibrate. Non è più così.

Il sentimento ormai predominante in Europa è la paura: paura della Cina, della Russia, della concorrenza dei paesi emergenti, di non riuscire ad adattarsi, dei musulmani, dell’immigrazione, del riscaldamento globale, delle tasse, della deregolamentazione, di Internet, dei giovani che non hanno rispetto per niente, degli anziani che vanno a gravare sulle spese pubbliche, dell’alimentazione che ci sta uccidendo, dell’acqua inquinata, dei farmaci tossici, del cancro che incombe su di noi…

Non ci sono dubbi che questa paura ha cause reali, ed è questo il problema. Le sfide del mondo interno si accumulano, sempre più vaste e vitali, e i cittadini assistono impauriti alle mosse non solo inefficaci ma anche controproducenti del loro governo. Non appena i cittadini sanno meglio del governo cosa andrebbe fatto, regna il panico.

[…] Quanto al livello europeo, è solo con la propria forza di inerzia che sembra resistere ancora a questa grande ondata reazionaria, come suggeriscono le affermazioni di Schulz (il Parlamento europeo ci salverà?. In realtà, mentre sei mesi fa l’Unione proponeva ancora progetti di unione politica, di unione fiscale, piani infrastrutturali, anche una vera governance della zona euro ha cominciato a solcare l’ondata di paura per rafforzarsi: ora il progetto principale è l’Europa-Fortezza, condotto per di più con la forza delle armi a furia di minacciare di esclusione gli Stati membri, i quali starebbero esitando dal lasciare quel che resta della loro sovranità[1].

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Sommario

Alla fine, la crisi del Covid sta permettendo all'Unione di cominciare a emettere debito comune. Il progresso è modesto e conquistato a caro prezzo. In mezzo alle fiamme, i pompieri [...]

Il team redazionale del GEAB ha eccezionalmente deciso di condividere con i propri lettori un estratto del testo inedito Communauté ou Empire di Franck Biancheri redatto nel 1992. Questo passaggio [...]

Il GEAB, da quando esiste, ha in particolare avuto la tendenza ad avvertire l’opinione pubblica e i decisori europei che l’immensa riconfigurazione geopolitica globale impone necessariamente all’UE un profondo cambiamento. [...]

Questa anticipazione non è molto originale ma va comunque fatta con tutta la lucidità richiesta. È solo un’ipotesi ma già una certezza: le estreme destre europee coalizzate costituiranno il gruppo [...]

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In questo numero si parla molto di epiloghi! Per quanto riguarda l’Unione, tappa dell’integrazione europea nata il 7 febbraio 1992 a Maastricht, le prossime elezioni arriveranno a suggellare la visione [...]

Non c’è bisogno di attendere i risultati delle elezioni per anticipare già alcune grandi nuove caratteristiche della nuova Europa che si impone a partire dal giugno 2019. Certo, sembra che [...]

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