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Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Mag 2025

I ricchi: la più recente risorsa strategica da catturare

TENDENZA

In un mondo in cui i capitali, le merci e le persone circolano facilmente, sta emergendo un nuovo ambito di competizione tra le potenze del mondo multipolare: quello della cattura delle popolazioni con un elevato potere d’acquisto. I “ricchi”, insieme al talento, all’energia, all’acqua, ecc. sono tra le risorse strategiche che dobbiamo cercare di assicurarci. Con tasse molto basse, permessi di soggiorno facili, una presenza limitata dello Stato, un mercato immobiliare altamente flessibile, infrastrutture e servizi pubblici in buone condizioni… ci sono molti modi per i governi di attrarre questa popolazione. Quest’anno si prevede che 142.000 milionari si sposteranno da un Paese all’altro (rispetto ai 51.000 del 2013, con un aumento del 178% della mobilità dei ricchi)[1], un’emigrazione che sta facendo gola a un numero crescente di Paesi. Diamo uno sguardo a questa recente tendenza.

Perché i governi vogliono attirare i ricchi?

Così come oggi si parla di “geopolitica del talento”, i ricchi sono ormai una “merce” che i governi fanno a gara per attrarre. E sempre più Paesi entrano in gara, facendo a gara di ingegno per attirare questa merce preziosa. Preziosi per il loro elevato potere d’acquisto, per i posti di lavoro nei servizi alla persona che creano intorno a loro, per la migliore qualità dei servizi che forniscono, per l’immagine di Paese ricco che danno, per il loro elevato contributo al PIL, ecc. Sono generalmente ben istruiti e diffondono questa caratteristica intorno a loro.

Inoltre, circa il 20% di coloro che si trasferiscono in un altro Paese sono imprenditori o fondatori di aziende e possono diventare investitori nel Paese ospitante. Inoltre, consumano prodotti di alta gamma (soprattutto nel settore dei beni di lusso, che contribuisce a preservare il know-how e a promuovere l’artigianato). Infine, proprio come un’azienda esportatrice, sono un’importante fonte di valuta estera per il Paese ospitante, poiché le loro attività finanziarie vengono trasferite[2]. Rappresentano quindi una potente leva per la crescita, al pari delle multinazionali che apportano capitali.

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