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INDICI

Le analisi del panorama tecno-sociale ci promettono generalmente un futuro sempre più influenzato dalle grandi potenze tecnologiche, attraverso gli algoritmi che oggi governano la vita online. In realtà, questa proiezione si basa sull’ipotesi di una continuità lineare e indefinita nell’evoluzione della vita dell’homo numericus negli ultimi dieci anni. Tuttavia, questo mese, la nostra sezione “Indici”, in collaborazione con A l’aube du Futur, individua una serie di deboli segnali del presente che offrono spunti di riflessione per una visione divergente: i prossimi anni potrebbero riportare le “manine” o “mananti”[1] – e i loro cervelli – a controllare maggiormente il modello di governance ed economico di Internet.

Il ritorno dello screening della formazione individuale

Il primo ruolo che gli algoritmi svolgono nella nostra vita online è quello di aiutarci a navigare tra i milioni di pubblicazioni che ogni giorno si riversano su Internet. È un ruolo che si è gradualmente evoluto in uno di leadership, culminato nel caso estremo di TikTok/Instagram, dove i contenuti che compaiono nei feed degli utenti sono scelti principalmente sulla base di dati di cui essi non sono a conoscenza. Tuttavia, come spesso accade quando si raggiunge un estremo, emergono delle contromisure.