Non vi saranno sfuggiti i violenti sconvolgimenti geopolitici delle ultime settimane. In tutto il mondo si sono verificate diverse situazioni critiche: un colpo di Stato abortito in Corea del Sud, esercitazioni militari cinesi intorno a Taiwan, crisi politiche in Francia e Germania, elezioni annullate in Romania, manifestazioni in Georgia, la caduta di Bashar al-Assad in Siria, l’intensificarsi delle lotte per l’influenza nel Sahel, un attacco “massiccio” da parte della Russia in Ucraina, il ritorno dello Stato Islamico…
Uscito dall’attendismo che ha caratterizzato il 2024, legato all’esito delle elezioni americane, il mondo multipolare sta ora entrando in ordine sparso in un contesto geopolitico più chiaro. Al momento sembra un pericoloso effetto domino.
Ma, guardando oltre gli scossoni che si susseguono a ritmo frenetico, il nostro team azzarda un pizzico di “ottimismo”. È il movimento delle truppe che sta sollevando tutto questo polverone, le ultime carte dell’era Biden vengono giocate il più rapidamente possibile, ma all’inizio di febbraio, se non sarà esploso tutto, si dovrebbe mettere in moto una nuova dinamica.
Gli attori in grado di garantire la sicurezza globale (NATO, Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, Russia, Europa, ecc.) non avranno altra scelta che collaborare per stabilizzare il mondo multipolare. Sarà necessario trovare un nemico per facilitare qualsiasi forma di cooperazione. La rinascita dello Stato Islamico potrebbe servire allo scopo, proprio come ha fatto nel decennio precedente per convincere i principali attori del Medio Oriente a lavorare insieme intorno agli Accordi di Abramo.
Il calendario elettorale per il 2024 è stato eccezionalmente pieno, ma l’anno è ancora pieno di sorprese. E il 2025 si preannuncia già come un anno geopolitico estremamente turbolento. Questa è l’idea principale che emerge dalla nostra sintesi critica dei rapporti delle banche e delle istituzioni finanziarie globali sulle tendenze del 2025. Data l’incertezza che contraddistingue i nostri tempi, nel numero di dicembre vi presenteremo la nostra opinione sulle proiezioni dei principali operatori finanziari (Barclays, ING, Goldman Sachs, ecc.).
Naturalmente, dicembre è il momento della valutazione annuale. Siamo particolarmente orgogliosi del lavoro svolto a gennaio, con una percentuale di successo del 74,19%. I nostri errori di previsione sono un’occasione per ricordare ai nostri lettori l’umiltà necessaria per spianare la strada al futuro, mettendo in discussione le certezze che ingombrano le nostre menti. Il GEAB non afferma nulla, ma propone fatti e ragionamenti logici a tutte le persone intelligenti del futuro che ci leggono.
In questo numero troverete anche le nostre riflessioni sull’impatto dell’IA sul posto di lavoro e sul futuro emergere del super-collaboratore, potenziato da più assistenti IA. Frutto di un lavoro costante con studenti di Master, docenti e rappresentanti di aziende, troverete alcune idee per la formazione e la gestione delle risorse umane, sia che siate dipendenti, manager o imprenditori.
Infine, nell’ambito della sezione investimenti, tendenze e raccomandazioni, potete leggere le nostre anticipazioni sulle barriere alle importazioni di terre rare imposte dalla Cina agli Stati Uniti e sui rischi di conflitto che esse generano nel continente asiatico.
Sommario dettagliato del numero 190:
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