La trasformazione del paesaggio globale non è più solo una questione di dominio tecnologico o economico cinese. Stiamo assistendo all’emergere di un nuovo ordine mondiale strutturato dalla Cina, in cui la tecnologia è solo uno dei tanti fili di una complessa rete tessuta con notevole precisione strategica. Questa rivoluzione silenziosa non sta solo ridefinendo l’equilibrio del potere economico, ma sta ristrutturando radicalmente l’ordine mondiale[1].
La metamorfosi dell’immagine nazionale della Cina è il primo atto di questa trasformazione[2]. Il Paese non si posiziona più come la fabbrica del mondo, ma come l’architetto di un nuovo ordine economico globale. L’apertura dei progressi nell’IA, illustrata da progetti come DeepSeek, e la condivisione delle innovazioni tecnologiche dimostrano un nuovo approccio diplomatico basato sulla collaborazione piuttosto che sul confronto. Questa strategia di apertura nasconde una realtà più complessa: la creazione di un ecosistema in cui ogni innovazione rafforza il sistema nel suo complesso.
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