Home La crisi della leadership europea: la crisi Ucraina raduna tutte le condizioni per dare un colpo di salvagente all’Europa

La crisi della leadership europea: la crisi Ucraina raduna tutte le condizioni per dare un colpo di salvagente all’Europa

Dopo due numeri deliberatamente allarmisti, il nostro team vuole ritornare sul sentiero dell’anticipazione positiva. Non che l’Europa sia già fuori dai problemi, ma l’Anticipazione Politica (1) come concepita dal suo inventore, Franck Biancheri, che dichiara che l’uomo è l’autore del suo destino, a condizione che si armi con i mezzi per poter capire le tendenze all’opera, punta ad immaginare futuri desiderabili e fattibili e a identificare giocatori, chance e scelte da farsi per costruire questo futuro desiderabile e fattibile. L’Anticipazione Politica non ha paura di sbagliarsi nelle sue previsioni (2) sempre che abbia contribuito a capire meglio le dinamiche all’opera, raccogliendo le tendenze che sostengono un futuro positivo e mostrando come capitalizzare su questi sentieri futuri. Poiché l’anticipazione politica non è una sfera di cristallo ma un attrezzo razionale per aiutarci a prendere decisioni e, quindi, gli scenari “apocalittici” (3) il cui scopo è di paralizzare le persone terrorizzandole e calcandole non saranno mai la base della sua attività.

Avendo detto questo, per oltre due mesi, non solo che il nostro team si è lasciato sopraffare da una certa disperazione notando il collasso incredibile della leadership politica Europea (se non ci sono più decisori cosa potrebbe farne uno con il nostro attrezzo per aiutare a prendere una decisione?), ma abbiamo anche sentito che un pessimismo giustificato avrebbe contribuito a creare le condizioni per la botta necessaria.

« L’Europa sarà forgiata dalle crisi e sarà la somma delle soluzioni a queste crisi”, ha scritto Jean Monnet e il fatto è che è stata la crisi sistemica globale a fare che l’Europa – l’Eurolandia per essere precisi – compia dei giganteschi passi in avanti. Sono questi i sviluppi che sono stati accuratamente analizzati da GEAB ed anticipati sin dal 2006. Ma, sin dall’inizio, come abbiamo menzionato nell’ultimo numero, la crisi politica nata da questa gigantesca transizione, ha una scadenza inevitabile. O la politica Europea trova la sua energia creativa la, o il progetto Europeo, e i paesi Europei insieme ad esso, andranno nel cestino della storia.[…]

LA CRISI UCRAINA E LE ELEZIONI EUROPEE

Il mondo dei media mostra di nuovo il suo ruolo nel processo di de-politicizzazione dell’Europa. L’esempio più ovvio è la decisione del CSA che France Television, la televisione pubblica Francese, non avrebbe re-trasmesso i dibattiti trans-Europei. Questo è scandaloso! Cosa potrebbe giustificare una tale decisione? (4)

Nonostante questo tipo di bloccaggio democratico, è ancora difficile sfuggire completamente alla campagna elettorale Europea la quale, nel contesto di una crisi maggiore a livello Europeo, sta creando le condizioni per discutere in pubblico e dibattiti che espongono le diverse posizioni sulle tematiche relative all’Ucraina, i rapporti Euro-Russi, l’indipendenza e la pace in Europa, il peso dei lobby, il TTIP, etc. Questo dibattito è, certamente, troppo poveramente rapportato dai media principali, ma l’attività elettorale dei candidati, tramite i social network, sta già creando una corrente interessante, illustrando le opinioni reali, che possono essere utilizzate dai decisori per rinforzare alcune delle loro azioni. Citiamo di nuovo il caso della Commemorazione dell’Invasione: non è per essere sicuri che François Hollande, fuori dalla campagna elettorale ed avendo una migliore abilita di sentire le opinioni, avrebbe avuto il coraggio di imporre a Putin di partecipare. I media avrebbero potuto più facilmente gettare le loro mani in su in orrore “per conto” del popolo Francese. Durante le campagne, i politici hanno l’opportunità di sentire i loro cittadini più attentamente.

I candidati dei più importanti partiti Europei, trovandosi in coalizione per la prima volta nella storia elettorale Europea sono,, sfortunatamente, inudibili. I media  non parlano di loro, questo l’abbiamo già detto. Inoltre, essi portano un discorso troppo basso considerando la serieta della situazione e la loro abilita di cambiare le cose.

La maggior parte degli Europei non ha capito, in fatti, che queste elezioni erano diverse dalle altre per via di un contenuto significativamente più trans-Europeo, grazie ai loro candidati e ai loro programmi unificati. Che peccato, perché, oltre all’opportunità che forniscono per le espressioni pubbliche, queste elezioni non faranno molto per informare i cittadini Europei in riguardo alle tematiche che il continente sta affrontando e i sentieri da prendere per andare avanti.

I messaggi principali trasmessi ai cittadini sono quelli che chiedono ad essi di votare e di aver fiducia nei partiti più importanti i quali non sono responsabile per i problemi (ricerca dell’ errore) piuttosto che votare  per i partiti di estrema destra. Questo si chiama bloccare il pensiero politico dei cittadini conl’aiuto di un alternativa straziante: l’ “establishment” o Hitler. Ma ci sono decine di partiti progressisti di piccole e medie dimensioni (PMP) che, tanto anche quanto le piccole e medie imprese (PMI), sono le piatteforme reali dell’innovazione politica. Se i partiti più importanti  sono, sfortunatamente, sempre presenti a livello nazionale, il livello Europeo è un’arena democratica vergine che può convogliare uno spazio di rinnovamento per i contenuti e i metodi politici in Europa. Certamente, questi PMP sono deboli, molto disorganizzati e, in fine, molto nazionali (5).

Ma la loro diversità permette a tutti di scegliere colui che ha un discorso più vicino al loro e, quindi, di esprimere la loro opinione. Tuttavia, per un voto serio, consigliamo ai nostri lettori di comparare le dichiarazioni di intento e i voti attuali dei candidati di quei partiti che sono già nel Parlamento Europeo (6). Se tutto va bene, un giorno, il raduno di questi piccoli partiti progressisti su una piattaforma trans-Europea potrebbe creare un evento fondante per la democrazia Europea.

IL BLOCCAGGIO ISTITUZIONALE DELL’UE –
POTREBBE ESSERE , DOPO TUTTO, DESIDERABILE?

Nel frattempo, le elezioni Europee e il  perfettamente pericolantesistema democratico che è stato inaugurato la, espongono tutta l’UE a  un rischio spaventoso di bloccaggio istituzionale. Abbiamo descritto il suo risultato nel numero di Dicembre; la nostra analisi rimane quasi la stessa a dieci giorni prima delle elezioni. Noi continuiamo ad anticipare serie difficolta  nella procedura di nominalizzazione nelle posizioni chiave del sistema dell’UE: Il Presidente della Commissione, la Presidenza del Consiglio, la Presidenza del Parlamento, la Presidenza dell’Eurogruppo, la Presidenza della EEAS. Un articolo presentato nel giornale EUobserver descrive la situazione molto bene, quindi noi raccomandiamo una lettura attenta (7).

Nell’ultimo numero, abbiamo persino immaginato che il bloccaggio istituzionale, possibilmente  anche quello politico (causato specialmente da una svolta dei partitianti-democratici “che giustifica” l’interruzione dell’ intera procedura democratica  dell’UE e il non-riconoscimento del  voto) avrebbe  potuto servire certi interessi. Oggi, la nostra squadra si sta domandando se i Stati Membri non sarebbero interessati in un simile bloccaggio (uno istituzionale, in ogni modo) per poter, ultimamente, indebolire l’UE o, persino, registrare la sua implosione, e lanciare alcune dinamiche nuove … intorno alla zona euro, per esempio.

Dopo tutto, se il macchinario istituzionale dell’UE inizia a pizzicare, diventerà perfettamente legittimo accelerare la costruzione di una unione politica della Zona Euro, come raccomandato dal GEAB a partire da alcuni anni fa. Vi ricordiamo che Schäuble fa regolarmente appello per la creazione di un Parlamento della Zona Euro, il che implica l’idea di elezioni nella Zona Euro, volendo dire una nuova invenzione del moderno sistema elettorale trans-Europeo, volendo dire l’emergenza di nuovi partiti  trans-Europei, volendo dire che l’emergenza di Euro-cittadini e l’inaugurazione  dell’unione politica della  Zona Euro. E allora possiamo dire che l’Europa si sta inventando da sola in tempi di crisi e che è la somma delle soluzioni che porta.

L’attuale Parlamento Europeo potrebbe persino arrivare ad avere  il controllo in un tale tempo evolutivo, lanciando l’iniziativa non sotto la forma di un nuovo Parlamento ex-distruzione, ma la creazione di un super-comitato dell’Eurolandia (o di un  sub-Parlamento della Zona Euro) che includa i 28 stati rappresentativi eleggendo un “consiglio” composto da 18 rappresentativi dei Stati membri della Zona Euro. Questo super-comitato diventerebbe istantaneamente il corpo rappresentativo, tanto necessario alla BCE e all’Eurogruppo per poter articolare democraticamente le loro decisioni e dare loro peso e legittimità. Qualche tipo di crisi, questa volta da su, sarebbe, a quel punto, prevedibile, specialmente se il PE decide di scegliere un luogo per incontri unico … e quel posto certo che non sarebbe Bruxelles! (8)

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Note :

(1)  Insegnato anche dalla Fondazione per l’Educazione e la Formazione nel campo dell’Anticipazione Politica, FEFAP.

(2) Certamente, la rata di successo è una indicazione della qualità delle anticipazioni, ma una rata di successo del 100% è un obiettivo impossibile. L’umiltà diventa necessaria quando parliamo del futuro…

(3)  “Dio ha mandato le piaghe come i meteoriti, le epidemie, l’invincibilità degli USA, il riscaldamento globale, etc.

(4) Fonte : Euractiv, 06/05/2014

(5)  L’unico e vero partito Trans-Europeo è Newropeans, creato nel 2005 da Franck Biancheri, senza basi nazionali, direttamente a livello Europeo. Questo partito ha scelto di non fare campagna per le elezioni del 2014, certamente per via delle condizioni al quale non si era conformato per fare una differenza più grande all’interno della campagna che fuori di essa. Tuttavia, Newropeans ha appena lanciato un questionario per i candidati presenti alle elezioni, sulle loro posizioni per quanto riguarda « Sei tematiche impellenti per le elezioni storiche Europee».

(6)  Grazie al sito web http://www.votewatch.eu

(7) Fonte : EUObserver, 12/05/2014

(8) Stiamo facendo, di nuovo, riferimento all’operato dell’Europa del 2020 sin dagli inizi del 2000, parlando di un progetto di Euroring e della “deghettoizzazione” delle Istituzioni Europee. Euroring, per una nuova geografia istituzionale in Europa.

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