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La sfida di istituzionalizzazione delle criptomonete

Se l’ondata di scalpore sulle criptomonete o monete virtuali sta per esaurirsi presso l’opinione pubblica[1], nemmeno il movimento avviato resta meno robusto. La versatilità della tecnologia, il relativo utilizzo in un contesto digitale che consente di raggiungere rapidamente milioni di utenti, il carattere potenzialmente anonimo e il posto che potrebbe avere nel sistema finanziario mondiale fanno pensare, sognare o tremare a seconda degli scenari e dal ruolo svolto dagli uni e dagli altri.

Per molti il sogno è legato al fatto che questo ecosistema brulica di innovazioni[2], promesse di fluidificazione della società, di disintermediazione, attirando da tutte le parti tutta una serie di investitori e di istituzioni finanziarie passando per i cittadini attratti dal potenziale d’uso e/o dalla volatilità dei prezzi.

Tale tecnologia ci promette effettivamente un mondo nuovo con quella che potremmo chiamare transazione aumentata che presenta in sé le caratteristiche giudiziarie e contrattuali della transazione peer-to-peer, quella transazione riguardante un bene o un servizio da utilizzare o da acquistare nella vita reale o nel mondo virtuale.[3]

Ancora meglio, come detto nel GEAB 123, è ormai possibile cofinanziare con le ICO (Initial Coin Offering) la creazione di nuovi servizi che potremo in seguito utilizzare grazie ai token che abbiamo ricevuto al momento del cofinanziamento.

E meglio ancora, la proprietà di questi token potrà in molti casi dare all’utente il diritto di guardare all’evoluzione del servizio attraverso un sistema di voto sulle nuove funzionalità da implementare.

Vi è spesso il fatto che le imprese ci guadagnerebbero nell’ascoltare i propri clienti. Qui il design del sistema permette di avviare questo tipo di procedura, e questo in un contesto mondiale!

Non solo il sistema racchiude questi elementi ma soprattutto registra all’infinito tutte le transazioni in un registro duplicato migliaia di volte e accessibili a chiunque.

Non prendiamoci in giro, questa tecnologia, che permette di salvaguardare e tracciare tutte le transazioni, rappresenta di certo il sogno di qualsiasi amministrazione fiscale che cerca al massimo di sfruttare il carattere sistemico delle tecnologie per imporre le tasse e costituire il tesoro pubblico.

Questa stessa tecnologia risponde al sogno di ogni contribuente che vorrebbe conoscere e/o assicurarsi che il proprio contributo con mezzi fiscali (tasse) sia utilizzato bene e non impropriamente.

Per altri infine è un formidabile strumento per immaginare nuovi sistemi di scambio peer-to-peer, senza il controllo di un’autorità centrale e di qualsiasi supervisione a livello nazionale.

È importante notare come da tutte le parti emergano delle iniziative per trasformare questo potenziale in realtà, più vicino alle esigenze e alle abitudini degli utenti-consumatori. Che c’è di più abituale che effettuare transazioni per i beni più comuni? È un’associazione tripartita che lo chiede, anche se ci raccomandiamo la massima prudenza sulla concretizzazione di questa iniziativa, quella di tre giganti, ovvero il New York Stock Exchange, Microsoft e Starbucks, i quali stanno lavorando insieme per favorire l’uso delle criptomonete per acquistarne… il caffè[4]!!

Leggi il GEAB 127

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[1]    Da diversi mesi l’evoluzione dei prezzi è nel complesso negativa per tutte le criptomonete. Continuiamo a sconsigliarvi di investire nelle criptomonete oppure investendo cifre molto basse che potranno permettervi di capire un po’ meglio i meccanismi di questo ecosistema. Fonte: CoinMarketCap, andamento dei prezzi tra aprile e settembre 2018

[2]    Esistono diverse decine di blockchain con caratteristiche tecniche naturalmente diverse. Una blockchain può fare da supporto di varie criptomonete. È il caso, in particolare, di Ethereum che supporta numerose criptomonete.

[3]    Per fare un esempio concreto: quando acquistiamo un bene, (una macchina, un elettrodomestico, ecc.) riceviamo una fattura associata alle condizioni generali di vendita e alle eventuali condizioni particolari che, insieme, costituiscono la base giuridica e contrattuale della relazione. Questi due elementi, stampati e a portata di mano o trasmessi via e-mail, verrà di fatto associati alla base di registro della blockchain con la transazione corrispondente.

[4]    Starbuck, Microsoft e NYSE si stanno mettendo in società per sviluppare le criptomonete nei nostri consumi quotidiani. Si parla anche di denaro digitale. Nota: viene menzionato nell’articolo Intercontinental Exchange che è la casa madre della Borsa di New York. Fonte: CNBC, 03/08/2018

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