La Commissione Europea sta lanciando il programma «UE per la salute 2021-2027» (EU4Health) con uno stanziamento di 9,4 miliardi di euro. Ci sembra opportuno ripubblicare la parte «visione» dell’articolo «Sanità pubblica 2020-2030: un nuovo salto quantico» tratta dal GEAB dello scorso maggio.
” …Tutte queste congiunture, combinate alla visione presentata da Jaap Maljers durante l’intervista, permettono di immaginare il sistema sanitario del futuro.
All’inizio saranno il paziente e i suoi dati: la messa a punto dei sistemi di raccolta dei dati di cui abbiamo parlato fa del paziente, e non più del medico, il principale detentore di informazioni. Combinando questa «rivoluzione» con il fatto che i dibattiti sui big data affideranno ai pazienti il controllo dei loro dati medici, si ottiene una rifondazione automatica del sistema sanitario sul paziente anziché sul medico.
Ri-formazione: l’esplosione della quantità di dati mondiali disponibili accelererà le applicazioni di trattamento tramite intelligenza artificiale portando inevitabilmente a un balzo in avanti in materia di ricerca (e di scoperte) mediche. La decuplicazione delle pubblicazioni mediche precedentemente menzionata potrebbe trasformarsi in x100, relegando di fatto a «mission impossible» gli obiettivi di trasferimento di conoscenze delle scuole di medicina. La formazione in medicina sarà pertanto costretta ad evolvere verso il rafforzamento di acquisizione di basi da ridefinire, verso l’apprendimento di tecniche di ricerca di informazione da un lato e di coaching medico dall’altro[1], e seguendo un principio di formazione permanente offuscando il confine, già poco chiaro, tra studi e attività mediche.
Razionalizzazione legislativa: Più rigorosa (tolleranza zero), la questione della responsabilità legale potrebbe di fatto ripartirsi più uniformemente tra il medico-consigliere, il chirurgo-esecutore, le istituzioni mediche-quadri e anche il paziente-codecisore. I medici maggiormente sostenuti da un sistema collettivamente responsabilizzato ritroveranno così quel margine di manovra che i vincoli legali avevano loro soppresso.
Standardizzazione e collettivizzazione: l’avvento di un sistema mondiale dei dati medici andrà di pari passo con la tanto attesa «standardizzazione» (uniformità della lingua, delle misure, della codifica, dell’uso dei segni,…) che permetterà alle istituzioni ospedaliere del mondo di cooperare (il che avrebbe permesso lo scorso dicembre-gennaio un’azione molto più rapida, decisa ed efficace da parte dei sistemi sanitari occidentali[2]). “Se ad esempio ci fossero da 10 a 20 grandi istituti di cancro al seno in Europa, tutti collegati tra loro da solide reti di conoscenze (applicando un approccio standardizzato della registrazione e della condivisione di diagnosi e di terapie), l’intero ciclo di apprendimento per il cancro al seno diverrebbe molto più rapido. In questo contesto, la ricerca non è un impegno maggiore e fastidioso, ma è parte integrante del modo in cui vengono fatte le cose. Tutti gli operatori sanitari utilizzano il medesimo sistema di conoscenze offrendo un feedback in questo stesso sistema. I (micro) miglioramenti vengono apportati in modo continuo, immediato e su grande scala “. (JM)
La questione degli standard internazionali è l’argomento del decennio[3]. Essa spiega perché i tedeschi abbiano già preferito Google per il progetto di raccolta di dati medici[4], naturalmente la sua natura globale – l’unica che abbia senso in ambito scientifico.
Democratizzazione medica: la telemedicina permetterà di decongestionare gli ospedali, il cui numero potrebbe calare, e che evolveranno in centri specializzati al servizio della formazione e degli interventi più esclusivamente chirurgici. A ciascuno verrà associato un dossier medico centralizzato esclusivo e al quale darà accesso a medici e servizi di assistenza e ricerca che li utilizzeranno e li completeranno a seconda delle proprie esigenze e della propria volontà.
Questo dossier potrà essere gestito tramite intelligenza artificiale in modo da avvertire la persona sugli esami e sulle consulenze di controllo da realizzare e potrà essere continuamente corredato da dati facili da raccogliere sul peso, sul grado di mobilità, sul ritmo cardiaco,… e da tutti quegli indicatori sanitari che consentono ad applicazioni di IA anonime e sicure di adottare principi di stile di vita e di prevenzione, seguire l’evoluzione di patologie identificate (diabete, depressione, tumori…) ed avviare le procedure richieste presso il personale medico (esami aggiuntivi, consulenza, certificati. Tutto questo in collaborazione con il medico generale «referente».
Feedback, benchmark e processo di apprendimento: l’ottimizzazione dell’ecosistema scientifico medico che circonda pazienti e medici permetterà di razionalizzare su scala corretta (sovranazionale) i feedback e di riattivare i sistemi di valutazione (benchmark) necessari al ripristino dei processi di apprendimento di cui i grandi ospedali pubblici del XIX secolo hanno fornito la base per il noto progresso scientifico. Allargare i propri campioni di osservazione è la logica che va attualmente applicata alle potenzialità di apertura mentale offerte dal mondo digitale. È ormai possibile osservare su base comune pressoché l’intera umanità applicando strumenti di IA di analisi di questi mega-campioni. Alla fine, sarà l’uomo e non la macchina a tradurre tali osservazioni in progressi medici concreti; così come sarà l’uomo e non la macchina a beneficiare di questa nuova tappa del progresso medico. Non dimentichiamo che la blockchain è fondata sull’umano. È il vecchio sistema ad avere ridotto l’uomo a grandi organizzazioni disumanizzanti… in mancanza d’altro.
Ad illustrazione di quello che lo sbloccaggio e il ridimensionamento dei dati prodotti dai nostri pazienti e dai sistemi sanitari permette di sperare: la scomparsa del concetto di malformazione. «Malformazioni del mondo, datevi la mano!» (ma anche in materia di cancro le molteplici particolarità individuate[5] potranno darsi la mano).”
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[1] Come l’insegnante con lo studente, il medico dovrà sedersi accanto al paziente per accompagnarlo lungo l’itinerario sanitario.
[2] «Ricordate i dati di dicembre-gennaio? “I cinesi si sono registrati in modo diverso, hanno avuto definizioni differenti, sono state necessarie ulteriori ricerche, i test erano difettosi”, … ecc. Una prima reazione disastrosa, come ormai sappiamo. È però sempre la stessa reazione! Il settore medico è una questione di definizioni locali, di registrazione locale, di comprensione locale (sempre se esista). I medici e le istituzioni si sono talmente abituati a conformarsi esclusivamente alle proprie regole che nessuno ha nemmeno pensato di prendere sul serio le indicazioni dei cinesi.» Jaap Maljers
[3] Google da un lato e la Cina dall’altro sono i grandi promotori degli standard internazionali. Fonte: CNBC, 26/04/2020
[4] Fonte: Reuters, 26/04/2020
[5] Ad esempio, le caratteristiche etniche del cancro al fegato. Fonte: HarvardGazette, 11/05/2020
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