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La nascita del tecno-ecologismo

La storia tende a raccontare gli anni ’20 come gli «anni ruggenti», dominati dalla gioia di vivere, il jazz e il charleston. Ma questa storia è quella degli americani. In Europa, la popolazione ha conosciuto l’orrore assoluto della prima guerra mondiale vivendo soprattutto un grave shock post-traumatico di cui il dadaismo dà una piccola idea[33]. Inoltre, gli europei hanno confusamente sentito che la guerra non è proprio finita: il vendicativo Trattato di Versailles che non inaugura la pace ma prepara la prossima guerra, ma anche la presenza di tutte le stigmate della guerra (campi di prigionia e di soldati, campagne omicide di sminamento, rovine…) propizie per epidemie (febbre spagnola dal 1918: 20 milioni di morti) e carestie (5 milioni di morti in Ucraina nel 1922)[34]. No, gli anni ’20 in Europa non sono stati «ruggenti» bensì «urlanti». Ed è in questa quotidiana visione dell’apocalisse che ritroviamo la grande aspirazione all’ordine e alla pace che getterà ben presto i popoli europei tra le braccia di ideologie e di capi carismatici che promettono un futuro luminoso.

Al giorno d’oggi, la nostra esperienza sulla fine del mondo è anticipata (o immaginata) (in questo forse è ancora più virulenta di quella dei nostri antenati). Essa nasce dalle previsioni sulle conseguenze del cambiamento climatico inevitabilmente indotte dall’attività di 7-11 miliardi di individui che accedono al comfort di vita degli occidentali[36], un cambiamento di dimensione demografica che impone naturalmente un cambiamento di paradigma energetico-economico di grande complessità.

La gestione di questa transizione giustifica forse il grande supporto comunicativo all’origine di tutte le immagini traumatiche di un «vissuto» della fine del mondo paragonabile a quello che ha caratterizzato gli anni ’20 e facendo emergere una radicalità identica a favore di un ritorno al vecchio ordine (paradiso perduto di pace) a cui, paradossalmente, solo un ordine nuovo può condurre (il progetto di Mussolini consisteva proprio in un rinnovamento delle elite). È così che Mussolini può essere visto come un «moderno conservatore». Il moderno conservatorismo attuale è il «tecno-ecologismo», o la fusione delle innovazioni trans-umaniste di Google & Co. con il contenuto politico della lotta al cambiamento climatico (ritorno al giardino dell’Eden).

Tempismo perfetto… Il 2020 è anche l’anno della diffusione della 5G e delle monete digitali su grande scala (libra, e-yuan, e-euro e ormai anche e-dollaro[37]). Queste prossime tappe del progresso tecnologico spingeranno l’«economia di sorveglianza» verso nuovi vertici, un’economia di sorveglianza i cui profitti (con le tasse GAFA GAFA[38] e le canalizzazioni finanziarie verso l’economia verde) e le tecniche (raccolta di dati individuali di tipo predittivo) cominceranno fin da quest’anno a favorire il progetto politico ecologista nel più grande entusiasmo popolare e con veri progressi positivi… all’inizio[39].

Ricordiamo che il totalitarismo è un «sistema tendente alla totalità» che interferisce nella sfera privata dei pensieri e che impone a tutti l’adesione ad un’ideologia obbligatoria[40].

Se la protezione dell’ambiente è una causa tanto pertinente quanto quella della pace alla quale hanno aspirato i nostri avi, l’autostrada che l’umanità si appresta a prendere per raggiungerla sarà ancora più totale rispetto a cento anni fa:

. le tecniche di controllo del pensiero disponibili sono di potenza quasi illimitata[41];

. la dimensione delle popolazioni coinvolte nel progetto è sproporzionata rispetto a quelle degli anni[42];

. anche la posta in gioco è più alta rispetto al secolo scorso poiché si tratta, né più né meno, di salvare il pianeta.

Figura – Evoluzione demografica delle grandi regioni del mondo – Fonte: herodote.net

 

Al nostro team sembra che in questa fase, una tale mobilitazione a favore di questo salvataggio prometta di certo il cambiamento di paradigma di cui tutte le crisi attraversate da quindici anni hanno rivelato l’assoluta necessità. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere esorbitante e il tempo necessario di un ritorno a casa particolarmente lungo… leggere di piu : GEAB 142

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