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Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Apr 2025

La tempesta sui mercati azionari – 2025-2030: i mercati non sono più al centro dell’attenzione

I mercati azionari sono in fibrillazione per i clamorosi annunci di Donald Trump. L’America è guidata da un pazzo irresponsabile? O stiamo assistendo all’emancipazione della politica dalla “dittatura” dei mercati? In quest’ultimo caso, quali obiettivi strategici si prefigge il Presidente degli Stati Uniti, oltre a segnalare il ritorno della politica dopo 40 anni di “It’s the economy, stupid”[1] ? Come sempre, in questo articolo il nostro team cerca di fornire una prospettiva sistemica, cercando di comprendere meglio le visioni e le strategie in atto ai vertici dell’edificio del potere occidentale – che, tra l’altro, non è solo Donald Trump.

Ci chiederemo anche se i dazi non siano il dito che indica la luna: la crisi del mercato azionario è davvero dovuta solo alle minacce tariffarie del Presidente degli Stati Uniti?

“La globalizzazione ha fallito” (Keir Starmer)

Da almeno 30 anni assistiamo con un certo entusiasmo libertario-anarchico prima, poi con crescente preoccupazione, alla presa di controllo del mondo da parte di organismi economici e finanziari non democratici, di fatto incontrollabili perché mossi unicamente dalla meccanica del guadagno finanziario, inevitabilmente scollegati nel lungo periodo dagli interessi dei popoli, ma che tuttavia si ritengono più efficienti nella gestione del mondo rispetto agli Stati con il pretesto della razionalità matematica.

Il nostro team, dal canto suo, ha sempre nutrito dei dubbi sulla prospettiva della scomparsa degli Stati, molto in voga nel decennio precedente. Non Donald Trump, ma Keir Starmer[2], il primo ministro laburista del Regno Unito, pilastro del modello di globalizzazione, ha appena dichiarato molto ufficialmente che “la globalizzazione ha fallito“. In particolare, non è riuscita a rendere le persone più ricche, e un inglese sa di cosa sta parlando. Anche l’americano Trump sa di cosa sta parlando. Sempre nel campo anglosassone, anche il nuovo primo ministro canadese, il finanziere Mark Carney, sta definendo nel suo programma politico un distacco dagli Stati Uniti sotto forma di “Canada first” o meglio “Canadians first”[3].

Mentre Covid ha fornito la prima opportunità ai politici di ignorare la logica economica, il messaggio che Trump sta inviando minacciando tariffe è “sto giocando con i mercati che servono ai miei obiettivi strategici”. È la politica, stupido!

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