Nuovi bei nuvoloni?
Per molti i soliti auguri di un felice anno nuovo sembrano quasi fuori luogo dati i nuvoloni[1] che sembrano addensarsi sulle economie degli Stati Uniti d’America (USA)[2] e le minacce politiche all’economia dell’Unione Europea (UE)[3]. Le cause imminenti non sono difficili da immaginare e, senza la pretesa di essere esaustivi, comprendono:
– la guerra commerciale tra Cina e USA, che è degenerate con l’arresto di uomini d’affari[4];
– Lo “shutdown” di governo e le politiche disfunzionali in corso a Washington[5];
– La prospettiva sia di una “hard Brexit” che di infinite trattative post-Brexit che continuano a suscitare incertezza[6];
– I gilet gialli che imperversano, minando la credibilità del presidente dell’Unione Macron e assalendo gli edifici[7];
– Una maggiore visibilità di politici apertamente nazionalisti dei governi europei e non[8];
– La prospettiva di conflitti che dilagano nuovamente in luoghi come Ucraina orientale e Kosovo[9].
Una mente fredda guarderebbe a questo suggerendo che una turbolenza politica e geopolitica c’è sempre stata, e non ce ne dovremmo preoccupare più di tanto. Dopotutto, il presidente USA non è stato beccato a mandare i ladri al Watergate, la Russia non ha invaso l’Afghanistan, l’Unione Sovietica non è ancora crollata, il World Trade Centre non è stato distrutto da un aereo passeggeri, il collasso dei mercati azionari non è stato causato da mediocri CDO (Collateralised Debt Obligations) che sono state vendute come titoli classificati AAA, in Giappone non c’è stata la distruzione di un altro impianto nucleare e non c’è un altro esodo di massa di milioni di rifugiati verso la Germania. E visto che siamo riusciti a superare questi eventi del passato, sicuramente siamo in grado di affrontare l’attuale infornata di brutte notizie.
Non sarebbe però saggio affermare che tutto questo è “ordinaria amministrazione”. Pur trattandosi solo di una frenata più che un disastro[10], una serie di problemi ricorrenti non stanno volgendo al meglio. Nella cultura occidentale (cristiana) vi è inoltre un falso diffuso ottimismo che a mano a mano che sia avanti il tempo sia lineare e il progresso sia inevitabile, pur essendoci nel frattempo piccoli incidenti. Tutte cose come l’impero romano (occidentale) sostituto da migliaia d’anni di tempi oscuri.
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