Petrolio/Libia: Guerra o collasso dello scisto USA?
In Libia, il generale Haftar, sostenuto in particolare dagli americani, non molla. Il motivo è semplice: agisce su ordine per bloccare i pozzi di petrolio del paese che sta vedendo crollare la propria produzione, contribuendo così a sostenere un po’ i prezzi del petrolio greggio sull’orlo del fallimento… e, al contempo, rallentando l’implosione della bolla di scisto americano. Ricordiamo la trappola nella quale gli americani si sono ritrovati con il loro scisto: il rilancio della loro industria petrolifera legata allo sviluppo di questa tecnologia era inizialmente concepita per assicurare all’economia USA l’energia a buon mercato di cui aveva bisogno mentre la minaccia del picco petrolifero faceva anticipare un’impennata dei prezzi. Problema: non sono gli unici ad avere anticipato questo picco e le politiche di diversificazione condotte nel resto del mondo hanno ritardo/annullato l’arrivo del petrolio caro; ora, per rimborsare gli enormi prestiti contratti, le imprese dello scisto hanno avuto bisogno di un prezzo mondiale elevato per le esportazioni; scisto USA + diversificazione del mondo = prezzi sempre più bassi, e la crisi di insolvenza dell’industria dello scisto americano[1] colpirà ben presto il sistema finanziario già estremamente debole. Una parte del pianeta è pronta a digerire questo shock, ma gli Stati Uniti sicuramente no. Nei prossimi giorni o settimane, in Libia
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