Adrien Hubert lavora in ambito internazionale nel settore delle criptovalute e, più in generale, del Web3. Ha fondato diverse società, tra cui Geminy, di cui è amministratore delegato. Sulla base di numerosi dati e pubblicazioni economiche, ci fornisce il suo punto di vista sulla futura riconfigurazione del sistema monetario globale: BRICS, dollaro, euro digitale, MDBC, criptovalute… una panoramica dei movimenti delle diverse placche tettoniche.
La lezione che possiamo trarre dall’ultimo vertice dei BRICS è che è molto complicato per questo gruppo di Paesi fare un annuncio ufficiale sul lancio di una moneta comune, o anche di uno strumento monetario, perché sarebbe immediatamente collegato alla guerra in Ucraina. Non vogliono essere una sorta di vittima collaterale o di complice della Russia. Questo è il motivo principale per cui l’annuncio congiunto è stato per il momento evitato. Tuttavia, il progetto è in cantiere da una decina d’anni e sono state le sanzioni contro l’Iran, più che quelle contro la Russia, a far nascere il desiderio di costruire una moneta comune internazionale alternativa, competitiva con il dollaro. La sfida attuale è politica e geostrategica: essere associati alla guerra in Ucraina ed essere presentati dagli americani come alleati economici oggettivi della Russia. Ovviamente il Brasile non vuole questo, ma anche i cinesi sono molto cauti. Dal mio punto di vista, questo potrebbe essere l’argomento che farebbe propendere Vladimir Putin per un cessate il fuoco, anche temporaneo, per permettere a questo progetto di decollare, anche se ciò significa riprendere la guerra in seguito.
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