Home Editoriale – Spazio 2030: In un mondo post-Ucraina una nuova era diventa realtà

GEAB luglio 2022

Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Lug 2022

Editoriale – Spazio 2030: In un mondo post-Ucraina una nuova era diventa realtà

Il prossimo settembre, la sonda spaziale Psyche della NASA decollerà da Cap Canaveral per studiare l’asteroide con lo stesso nome e i metalli che ne sporcano la superficie. Dietro la scienza il sogno di estrazione di asteroidi.  Ecco un esempio della Psyche dello spazio del futuro: costruire un’economia dalle risorse non terrestri. Iniziamo quindi a vedere fiorire l’economia dello spazio, che si appresta a crescere in modo esponenziale, animata da una sete di conquista.

Eppure notiamo il sopraggiungere di complicazioni, uno shock di realtà incarnato da un’unica frase che si ripete a ogni fallimento: Space is Hard. La disfatta di Howard Hughes o della Concorde non hanno però impedito di costruire un’economia dell’aria, proprio come i naufragi non hanno fermato l’economia dell’aria. Se Elon Musk sta fallendo nella colonizzazione di Marte, il suo sogno e l’opera della sua vita non avranno impedito di rendere lo spazio accessibile, con applicazioni più concrete delle sue folli promesse.

Elon Musk non è l’unico; si scontreranno altri titani, e l’economia dello spazio subirà un darwinismo lasciando che pochi superstiti si dividano la fetta più grossa della torta. Bezos, Cina, Unione Europea, Musk e USA Space Force si stanno scontrando affrontando realtà terrestri quali la guerra, i costi e il rinnovamento di quella nuova generazione che sta tentando di prendere il potere per delineare una nuova immagine dello spazio.

La natura ci riserva ancora diverse sorprese anche nello spazio, dove sembra inesistente. Resta da vedere qual è il posto che spetta alla sicurezza e al di là delle protezioni naturali di fronte ai pericoli del vuoto e alla potenza della fisica. L’economia dello spazio resta tuttavia la più chiara e intelligente rispetto alle tragedie dell’aria e del mare. Ne siamo però diventati estremamente dipendenti, colti in flagrante per abuso di fiducia negli strumenti e nelle tecnologie dell’Umanità.

L’idea di un’economia spaziale era considerata un’utopia solo fino a qualche decennio fa. Al giorno d’oggi, le ricchezze oltre la ligne de Kármán motivano nuove conquiste, seguendo la stessa Psyche di Amerigo Vespucci o meglio di quella che ne ha finanziato la spedizione verso l’America.

Questo numero è stato realizzato con il contributo di Daniel Chrétien, giornalista francese specializzato in questioni spaziali.

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Sommario

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