Per la nostra tradizionale ricerca negli archivi per il mese di agosto, abbiamo logicamente scelto il grande tema del 2022: l’ingresso in Ucraina delle truppe russe. L’interesse per questa ricerca è primario per il nostro lavoro di anticipazione, che ha assume un senso ancora maggiore su un argomento scottante come questo. Come abbiamo ricordato nell’edizione del mese di marzo (Anticipare in tempi di guerra), «Si anticipa male quindici giorni prima perché si è troppo disturbati dall’aumento dei punti di vista, delle emozioni e delle informazioni. Si anticipa bene solo a circa uno o cinque anni prima quando le tendenze sono chiare e la visione distanziata.» Tornare alle risalenti al 2013 vuol dire fare un passo indietro, riavvolgere la pellicola, riallacciarsi al passato e poi al presente per essere in grado di proiettarsi di nuovo al futuro, ciò che faremo alla ripresa nel mese di settembre.
Perché la guerra del 2022 è il prolungamento della crisi del 2014: uno scontro indiretto tra est e ovest, essenzialmente tra Russia e gli Stati Uniti, che ha trascinato con sé l’Unione Europea, un affronto nel quale l’Ucraina, contro i propri interessi fondamentali, è costretta a “scegliere un campo”. Per cui le nostre raccomandazioni del 2014 e 2015 restano pertinenti nel 2022 (cf. di seguito). Questa crisi ha avuto una zona calda nel 2014, seguita da un episodio più calmo, più diplomatico, segnato dal formato Normandia e dal Protocollo di Minsk, sfortunatamente di breve durata. Ma gli scontri nell’est non sono mai cessati e si sono intensificati con l’invasione russa all’inizio dell’anno.
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