Nei periodi più difficili, il nostro metodo di anticipazione politica ci porta a tornare ai fatti del futuro e ad allargare la nostra visione. Per vederci più chiaro si rende necessario uno dei tradizionali calendari del futuro. C’è così tanto da dire che abbiamo deciso di limitarci al continente europeo e alle Americhe. Completeremo questa panoramica con l’Eurasia e l’Africa il mese prossimo. Mentre le crisi si sovrappongono alla capacità tanto di accelerare quanto di sospendere i vari programmi, vi invitiamo pertanto a spaziare da una parte all’altra dell’Atlantico, tra un Occidente in declino e un’America latina che lotta per riprendere in mano il proprio destino. Dopo di voi…
Occidente: fine del regno!
Questa messa in prospettiva sarà breve per non rifarsi all’editoriale di questo stesso numero. Lo choc economico che subirà l’Europa le farà perdere il principale (e ultimo?) punto di forza: il potere d’acquisto di quasi 500 milioni di abitanti. Perdendo, di conseguenza, la propria centralità sulla scena internazionale, il ripiegamento su se stessa avverrà naturalmente in seguito. La presidente della Commissione europea, presentatasi in uniforme atlantista con il discorso sullo stato dell’Unione, ha svolto un programma ambizioso che fa di tutto per essere all’altezza degli obiettivi in essere.
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