I cambiamenti nell’attrattiva delle diverse regioni e nella loro attitudine ad accogliere popolazioni straniere porteranno naturalmente a una riorganizzazione dei flussi migratori. In questo grande riequilibrio, l’Unione Europea sembra essere la meno favorita, mentre gli Stati del Golfo lo saranno sempre di più, e in misura minore l’Asia. Infine, la regionalizzazione dei flussi già in atto nel continente africano sarà probabilmente rafforzata dallo sviluppo delle economie di maggior successo.
In un momento in cui l’Europa, come il resto del mondo, si trova ad affrontare un forte calo del numero di nascite, che preannuncia un forte declino demografico[1], i rappresentanti politici a livello nazionale ed europeo stanno inasprendo le politiche di immigrazione[2]. L’incapacità degli europei di avere una visione a lungo termine ci farà perdere nel grande gioco del riequilibrio demografico, perché, di fronte a una popolazione in calo, la migrazione è una delle soluzioni più efficaci per il riequilibrio economico[3]. Infatti, mentre in tutta Europa si alzano dei muri, in Medio Oriente, Asia e Oceania si moltiplicano le opportunità economiche[4]. Questo duplice fenomeno porterà a un riorientamento dei flussi migratori.
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