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Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Apr 2020

Economia post-Covid: un nuovo paradigma fondato su un nuovo sistema monetario

In molti vedranno delusi i propri sogni di cambiamento radicale. Eppure il cambiamento ci sarà!

Non c’è bisogno di essere esperti per capire che gli 8 miliardi di dollari che i leader del G20 hanno annunciato di immettere nell’economia mondiale[1] e che si aggiungono ai 250 miliardi di debito mondiale accumulati alla fine del 2019[2] costringono a un cambiamento di paradigma monetario e finanziario. Chi può immaginare che questo denaro verrà mai rimborsato? Chi potrebbe avere ancora «fede» in un sistema in cui il re-denaro può comparire con un colpo di bacchetta magica? Ancora peggio, questo re-denaro è una pia illusione di magia.

D’altronde lo ripetiamo: il debito non è nient’altro che il denaro di cui l’economia globale multipolare ha bisogno per il proprio sviluppo. Il problema è che il carattere fallace dei vecchi predicati di fabbricazione del denaro – essenzialmente destinati a mantenere una casta di ricchi che sfrutta una casta di lavoratori-consumatori – sono colti in fallo: gli ex «demiurghi monetari» non sono più credibili.

A titolo di esempio, l’Europa ha appena «sbloccato», «creato» o «inventato» 15 miliardi per l’Africa. Ma dove viene fuori questo denaro e, se viene fabbricato, perché gli africani non se lo fabbricano da soli?

Chiedersi come si verrà a capo di 260 miliardi di dollari di debito nel paradigma attuale (inflazione? Fine illimitata del rimborso? Annullamento? Guerra?…) è pertanto una perdita di tempo che i media sovvenzionati possono permettersi ma non il GEAB.

2020: 5G e monete digitali

Volgiamo quindi lo sguardo verso questa rivoluzione digitale e alla penultima tappa di trasformazione sociale: il denaro (l’ultima riguarda l’umano). Ricordate che il 2020, prima di diventare l’anno del Coronavirus, è stato l’anno delle monete digitali delle banche centrali e della 5G, essendo le due collegate tra loro e avendo annunciato con certezza la fine del sistema monetario centrato sul dollaro?[3]

Su tale evoluzione la pandemia presenta due effetti contraddittori:

. un relativo[4]  effetto di rallentamento dello sviluppo della 5G[5];

. un effetto di accelerazione, in particolare sull’impellente necessità di uscire dal sistema monetario attuale[6].

L’Africa e le criptomonete

Per prendere atto dell’effetto di accelerazione del cambiamento di paradigma monetario, abbiamo guardato all’Africa.

L’Africa si rivela infatti essere particolarmente minacciata dagli effetti della crisi[7]. Come però diciamo spesso, l’Africa del XXI secolo è molto più forte di quella del XX secolo. Sembra tra l’altro meno colpita probabilmente perché più giovane e soprattutto più resiliente (in pratica «per poco»).

Ci siamo quindi chiesti dove risiedevano i riflessi monetari in questo continente. E quello che abbiamo trovato è molto interessante. Lo scorso maggio, l’Unione Africana aveva siglato un accordo triennale con Huawei per sviluppare la 5G[8], ma da allora non abbiamo trovato granché. La CEDEAO, dal canto suo, parla dell’Eco (il progetto di sostituzione del franco CFA di cui abbiamo spesso parlato[9]) solo per diffamare la Francia[10] o litigare con l’Africa anglofona[11]. Pertanto, la soluzione Eco, se è un segno dei tempi, non è forse la soluzione alla problematica monetaria del continente, in effetti. Gli africani sono giovani e guardano verso il futuro. Ad esempio, il mercato nero delle valute estere che, seguendo le logiche precedenti, sarebbe dovuto esplodere a favore del dollaro o dell’euro nel contesto delle valute estere, sta crollando[12]. Una delle ragioni menzionate è la paura di trasmissione del virus con questa moneta materiale. Ma l’altro motivo è che oggi vi sono altre soluzioni. Il mercato delle criptomonete, al contrario, è in pieno surriscaldamento[13]!

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Sommario

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