Questa anticipazione non è molto originale ma va comunque fatta con tutta la lucidità richiesta. È solo un’ipotesi ma già una certezza: le estreme destre europee coalizzate costituiranno il gruppo parlamentare più coerente, e quindi più potente, del prossimo Parlamento europeo, indipendentemente dai risultati delle prime elezioni nazionali. A contare sarà la natura ormai transeuropea del loro progresso.
Minoritarie a livello nazionale, dominanti a livello europeo
Il meccanismo è semplice: una forza politica strutturata a livello transeuropeo (che presenti una lista e un programma comuni nei vari paesi dell’Unione) diventa automaticamente un gruppo parlamentare dominante al Parlamento europeo anche ottenendo un punteggio molto basso in ciascun paese. Ora, il punteggio che i partiti di estrema destra potranno ottenere alle prossime elezioni europee del 2019 sarà tutt’altro che basso. Paradossalmente, sarà la natura nazionale delle elezioni europee ad agevolare i programmi nazionalisti di una delle rare correnti politiche organizzate a livello transeuropeo: l’estrema destra.
[…] In sintesi, a dividersi oggi l’estrema destra dello scacchiere politico europeo sono tre gruppi parlamentari dei quali due britannici (ELDD) o britannico-polacchi (CRE) e la terza franco-olandese (ENL). Da questo semplice quadro si comprende il potenziale di adesione dell’ENL nel 2019. Naturalmente, l’altra prospettiva di consolidamento dell’ENL è l’aumento di punteggio che questi partiti possono ottenere nel 2019.
[…] Indipendentemente dall’entità del gruppo ENL, alla fine l’opera di messa in comune programmatica realizzata a monte delle elezioni europee sarà garante di una coesione che nessun gruppo politico ha mai avuto in seno al Parlamento europeo. Ora, se il Parlamento europeo è sempre stato politicamente debole perché costituito da tanti partiti nazionali eletti su base nazionale, e quindi strutturalmente incapaci di accordarsi a livello europeo, la presenza al suo interno di gruppi politici formatisi da un approccio di tipo transeuropeo porterà a un considerevole rafforzamento del potere di orientamento politico dell’intero apparato comunitario.
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