Il fallimento SVB, portando con sé le banche Silvergate e Signature, è il triste evento che illustra il tema di questo numero di marzo: come analizzato e anticipato da tre anni, dopo l’impennata della tech occidentale all’inizio della crisi del Covid, un difficile ritorno alla realtà segnerebbe inevitabilmente il destino di questo settore, naturalmente aggravato dall’inevitabile aumento dei tassi e dalla fine del denaro facile che ha alimentato tutti i fantasmi del futuro degli ultimi quindici anni[1].
Per quanto riguarda la SVB, in concreto, la concatenazione è chiara e riconosciuta da tutti gli osservatori: le imprese del settore tecnologico, incontrando delle difficoltà, hanno la tendenza ad attingere ai propri depositi; depositi per lo più detenuti dalla SVB; poiché negli ultimi tempi la SVB ha visto calare il rendimento dei propri investimenti, in particolare l’acquisto dei buoni del tesoro americano, a causa della risalita dei tassi, la banca si è vista costretta a vendere in perdita questi buoni per restituire effettivamente i depositi dei clienti che li hanno richiesti, evocando inoltre una raccolta fondi; rendendo così pubbliche le proprie difficoltà, ci sono volute 48 ore affinché anche il resto dei clienti arrivasse a richiedere i depositi provocando, logicamente il fallimento della banca[2].
La reazione delle autorità americane è stata altrettanto logica, annunciando che i depositi dei clienti saranno garantiti[3], e non c’è quindi motivo di farsi prendere dal panico perché il sistema è solido[4], e non c’è nemmeno alcun rischio di contagio oltreoceano[5]. Comunicazione e reazioni di crisi senza un valore esplicativo. In realtà, sui possibili effetti domino di questo nuovo episodio della fragilità del cuore del sistema americano si pongono numerose questioni, ovvero finanza e new tech. Se le più scottanti di tali questioni sono quelle alle quali è difficile rispondere (ad esempio: la SVB è una nuova Lehman Brothers ?), si pongono però più facilmente alcune conseguenze sistemiche:
Per parlarne, trovate la GEAB Community su LinkedIn.
______________
[1] Abbiamo a più riprese anticipato i pericoli della risalita dei tassi di interesse di riferimento, identificando il settore della tech come uno dei più minacciati dalle ripercussioni sui mezzi di finanziamento (2021), sui valori in borsa (2021) o, più in generale, dal punto di svolta dell’economia reale a scapito delle imprese del settore (2020).
[2] Fonte: The Guardian, 13/03/2023
[4] Fonte: The Wall Street Journal, 13/03/2023
Il carattere esponenziale del ritmo delle varie innovazioni sta terrificando sempre di più la collettività umana occidentale. Tra sguardi preoccupati sul futuro, crescenti difficoltà di adattamento al cambiamento e i [...]
Non stileremo un calendario di tutte le elezioni ma di quelle che ci sembrano più significative. In effetti, nel 2023, ad esempio, dieci stati africani stanno organizzando le elezioni nazionali: [...]
Il seguente articolo è il risultato di discussioni tra il team editoriale del GEAB e il dottor Dr Louis Arnoux. Il lavoro di quest'ultimo è molto più allarmista di gran [...]
Ultimo valore rifugio: la terra // Giugno 2023: Dalla guerra in Ucraina ad una pace "cino-americana"? // Gas: il futuro del petrolio // New Tech 2023: si cominciano a raggiungere [...]
Commenti