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GEAB 123

Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Mar 2018

Nuova finanza: occhio alle ICO

Nei prossimi cinque anni, le ICO (Initial Coin Offering), che appaiono oggi un micro-fenomeno nel settore relativo alla raccolta fondi, costituiranno un mezzo indispensabile per strutturare un’impresa a lungo termine.

Convertire il piombo in oro

Via di mezzo tra il crowdfunding e la tradizionale raccolta fondi (IPO – Initial Public Offering), l’ICO è un nuovo strumento che consente alle imprese di sviluppare un nuovo modello di crescita basato sull’emissione di token (gettoni) rispetto alle criptomonete in alternativa alle azioni tradizionali. La realizzazione di una ICO non ha quindi alcun impatto sulla ripartizione del capitale dell’impresa. Una ICO può essere creata in occasione di un nuovo servizio o di un nuovo progetto per il quale l’impresa ha bisogno di fondi con i vantaggi seguenti:

– il sottoscrittore ottiene token che potrà spendere ogni volta che utilizzerà il nuovo servizio o progetto avviato dall’impresa emittente.

– se il servizio o progetto si rivela un successo, il valore dei token potrà evolvere al rialzo. Il sottoscrittore, proprietario dei token, potrà quindi anch’egli usufruire di questo aumento ed eventualmente rivendere i propri token.

– per l’impresa lanciare una ICO comporta la prospettiva di denaro contante sul conto in banca, poiché in cambio di token i sottoscrittori devono pagare la somma corrispondente in criptomoneta anch’essa convertibile in denaro fiduciario.

Per l’impresa è un mezzo per costituire o consolidare una comunità che avrà interesse a vedere il progetto o servizio diventare un successo.

Per l’impresa, infine, è un mezzo per mobilitare i finanziamenti su scala mondiale o quasi[1].

Da due anni una vera e propria ondata di raccolta fondi in criptomonete: da 100 milioni di euro nel 2016, nel 2017 gli investimenti in criptomonete hanno raggiunto la somma di 3,7 miliardi di euro.

Figura 1: Fonte: Smith + Crown

Una goccia d’acqua nell’oceano dei mezzi di finanziamento delle imprese che, a livello mondiale, si avvicinano a trilioni di dollari o di euro. Ma la tendenza è in atto.

Anticipazione: una tendenza che si rafforzerà

In quasi tutti i paesi, i legislatori stanno facendo passi da gigante per creare rapidamente un ambiente più sicuro di investimenti in criptomonete[2]. L’attuale progresso dei legislatori a livello mondiale mostra chiaramente la volontà degli Stati di sostenere questo processo. In un momento in cui il sistema economico mondiale tradizionale ha difficoltà a riprendere vigore, c’è chi vede di buon occhio questo nuovo flusso economico, più fluido e agile che mai[3].

Questa regolamentazione a passo forzato è in atto mentre molte ICO si sono rivelate essere pure e semplici truffe: l’effetto boomerang del bitcoin e delle criptomonete ha incoraggiato gli investitori non molto prudenti a investire in progetti più o meno loschi da trascurare perfino a volte la pubblicazione di un white paper, documento tecnico che chiarisce il futuro funzionamento del servizio in questione.

Malgrado questi aspetti negativi dovuti al fermento di un ecosistema in corso di strutturazione, le buone notizie aumentano:

Ultimamente, il servizio di messaggistica istantanea Telegram prevede di raccogliere un miliardo di euro con una ICO programmata per il secondo semestre 2018. In prevendita sarebbero già stati raccolti oltre 850 milioni di dollari[4].

Il grafico qui di seguito mostra la situazione attuale con una moltiplicazione di ICO nell’ultimo semestre 2017 e con l’aumento di ICO con cifre importanti superiori a 50 milioni di dollari.

Figura 2: Fonte: Smith + Crown

L’AMF, ente di regolamentazione finanziaria francese, si sta muovendo concretamente verso una regolamentazione operativa annunciando la prosecuzione dei lavori per la certificazione delle ICO in modo da apportare maggiore trasparenza e sicurezza agli investitori[5].

Stanno vedendo la luce nuovi modelli di cooperazione con l’uso di token tra organizzazioni come previsto dalla start-up EmindHub, sostenuta e sponsorizzata da grandi gruppi quali Airbus, Havas o Thales[6].

La strada delle ICO e delle criptomonete in generale è ancora in fase di realizzazione, ma le tecniche di base, ovvero la crittografia e quelle sociali sottostanti, rispondendo ad esigenze di fluidità e a logiche peer-to-peer, consentono di anticipare dei regolamenti affinché la strada di campagna piena di buche e di veicoli danneggiati si trasformi rapidamente in autostrada moderna e affidabile.

Si potrebbe dire che le ICO stanno alla finanza come Internet è stato al mondo delle telecomunicazioni, un’autoaffermazione (empowerment) degli individui nell’impegnarsi in progetti per cifre che possano andare da pochi euro a poche migliaia se non milioni di euro con pochi clic.

Uno degli attuali fattori di attrattiva delle imprese di oggi sarà la capacità di abbracciare questo mondo delle ICO, il che presuppone in un primo tempo l’adattamento dei servizi all’ambiente blockchain.

E dalla nostra bocca escono domande come «che cos’è il denaro nel XXI secolo?», «Esiste ancora veramente?», ecc.

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____________________

[1]  Con la sola eccezione della Cina e della Corea del Sud, che hanno proibito ai cittadini di partecipare alle ICO

[2]  Si veda lo statuto paese per paese. Fonte: BitcoinMarket, 18/12/2017

[3]  Fonte: CoinSpeaker, 25/01/2018

[4]  Fonte: CryptoFrance, 09/03/2018

[5]  Fonte: AMF, 22/02/2018

[6]  Fonte: Les Echos, 11/03/2018

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