“Niente male”, diremmo. Eccoci, dopo il mondo post-Covid in un mondo non ancora del tutto “post-Ucraina” ma che segna una nuova rottura nell’organizzazione sistema dell’ordine mondiale. Un ordine che si divide in due campi: occidentale, essenzialmente l’Europa (l’UE allargata, sogno imperialista delle istituzioni) e gli Stati Uniti affiancati dai servitori Canada, Australia, Gran Bretagna…e il resto del mondo. Il “campo” occidentale vorrebbe tanto che il resto del mondo si organizzi intorno ad esso, tentando di imporre una moneta forte (il dollaro) e una guerra economica contro la Russia e i suoi affiliati, tra cui naturalmente la Cina. Ma, da un lato, il prezzo da pagare per la crisi russo-ucraina, per la quale non c’è via di uscita, e questo malgrado l’appello alla ragione del presidente francese Emmanuel Macron, finisce per gravare in primo luogo sulle economie europee, trascinate in un vortice di crisi (energetica, industriale, immobiliare, alimentare, ricerca, ecc.)
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