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GEAB 166

Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Giu 2022

2023 – 2025: rischi di blackout. Rispondere all’imperativa necessità di prosilienza

Articolo scritto da Christopher H. CORDEY, cittadino svizzero, fondatore di Futuratinow, società di consulenza specializzata in ideazione, anticipazione strategica e formazione. Partner di Yonders.world.

Negazione, illusione di sicurezza, sensazione di impotenza e impreparazione sembrano prevalere in materia di preparazione della popolazione a rischio di blackout su scala europea. Blackout, un termine che spaventa e ancora un po’ tabù all’interno di alcune cancellerie mentre da qualche anno il governo americano, austriaco e svizzero – tra gli altri[1] – mobilitano la popolazione a tenersi pronta. La prosilienza[2] sta diventando una sfida di sicurezza nazionale.

Prospettive

Alla fine di una fredda giornata del 2022, la rete elettrica europea comincia a cedere. Blackout. Numerosi paesi – tra cui i governi che facevano già fatica a lottare contro le minacce ibride, arginare l’emergere di un’ennesima pandemia e ad attenuare le ripercussioni sociali, geopolitiche ed economiche della guerra in Ucraina – affondano nell’oscurità. Diverse centrali nucleari mettono a repentaglio la vita di milioni di europei. L’energia eolica si interrompe in mancanza di vento. Lo sgomento si legge sui volti dei pendolari che abbondano lungo le vie ferroviarie. La corsa ai distributori automatici e alle stazioni di servizio diventa vana. Come l’uso dei portatili. Panico. Atti terroristi, scariche elettriche, ondata di freddo, bomba elettromagnetica, cyber-attacco, tempesta solare, sovraccarico della rete o semplici problemi tecnici? Al momento poco importa, il risultato è lo stesso. Se la corrente elettrica non viene rapidamente ripristinata, caos, penurie, disordini e saccheggi rischiano di far parte della nuova vita quotidiana. Alcuni governi, più prosilienti di altri, se ne rallegrano in silenzio. Per quanto tempo? I costi del black-start[3] saranno incredibili[4].

L’elettricità: la nostra maggiore dipendenza

Dipendiamo totalmente dall’elettricità. Senza di essa la vita per come la conosciamo è finita, essendo al centro di quasi tutti gli aspetti della nostra vita moderna. Essa alimenta computer, tablet, portatili, rilevatori antincendio, pompe di calore, climatizzatori, frigoriferi, ventilatori o respiratori ma anche i sistemi di purificazione dell’acqua, trattamento di rifiuti, logistica e comunicazione. Siamo vulnerabili.

In futuro però l’approvvigionamento di elettricità diventerà sempre più precario per via del picco petrolifero, dell’instabilità politica, di negligenze in materia di manutenzione delle infrastrutture, delle nuove vulnerabilità derivanti da una maggiore connettività (IoT)[5], del riscaldamento climatico e del passaggio alle fonti energetiche rinnovabili. La domanda, dal canto suo, aumenterà in ragione della crescita demografica, dell’aumento dei livelli di ricchezza e della dipendenza al consumo che ne deriva.[6]

Di conseguenza, le interruzioni di corrente diventeranno sempre più frequenti e gravi con l’aumento della domanda abbinato alla complessità dei sistemi.

Figura 1 – varie cause di blackout di eventi classificati per continente. Fonte: econstor

Il rischio di blackout 

A differenza di un’interruzione di corrente, un arresto momentaneo e localizzato della fornitura di elettricità, se non di una mancanza di elettricità, un evento prevedibile perché proveniente da una mancanza di elettricità disponibile, il blackout[7] indica l’interruzione dell’alimentazione di corrente elettrica di una regione o di un paese. Si tratta di un fenomeno improvviso, imprevedibile e relativamente poco conosciuto dal grande pubblico ma temuto dagli esperti del settore[8]. Le conseguenze di una tale interruzione variano a seconda dell’area colpita, la durata dell’interruzione e le capacità di resilienza della zona colpita[9].

Le cause di un black-out sono di tre tipi e possono essere combinate:

. catastrofi naturali (inondazioni, neve, ondate di calore, tempeste di ghiaccio, venti e tempeste solari, pandemie, ecc.). Nel gennaio 2005, una violenta tempesta ha investito l’Europa del Nord, dall’Irlanda alla Russia. L’elettricità è mancata in oltre 500.000 abitazioni, con Danimarca e sud della Svezia particolarmente colpite, e cinque centrali si sono arrestate per via dell’infiltrazione di acqua salata nelle centrali di distribuzione di elettricità.

. catastrofi tecniche  (sovraccarico della rete, esplosioni, incidenti industriali e nucleari, problemi tecnici e informatici, ecc.). A fine aprile 2022, un’ondata di caldo record[10] ha colpito India e Pakistan (valore massimo di 62°) che gli esperti collegano al cambiamento climatico[11], con un sovraccarico della rete, il che ha provocato gravi interruzioni di elettricità.

. minacce di origine umana (sabotaggi, attentati, cyber-attacchi[12], errori umani, dolo, bombe elettromagnetiche, ecc.). A dicembre 2015, il malware BlackEnergy (BE), scoperto sulle reti delle infrastrutture critiche ucraine, ha causato interruzioni di corrente nella rete elettrica ucraina.[13]

 

Figura 2 – Cause e conseguenze di blackout considerevole. Fonte: Econstor, 2018

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