Nelle nazioni sviluppate c’è la chiara tendenza a vivere più a lungo e ad avere meno figli[1]. A questa tendenza alcuni paesi hanno risposto con l’immigrazione (programmata e non programmata) [2], ma questo approccio causa anche un cambiamento, con nuovi mix etnici e culture importate le quali, a loro volta, ha portato ad una forte reazione negativa a livello politico[3]. È inoltre riconosciuto che mentre i mercati emergenti si arricchiscono, è in corso un processo simile, come già testimoniato in Cina, con un cambiamento demografico particolarmente forte attraverso la politica del figlio unico. Tuttavia, permangono tuttora domande importanti quali: che impatto avrà l’invecchiamento delle società sull’economia e sulla società? Tutti i vari paesi riusciranno a gestire la transizione demografica? E cosa succederà se il declino demografico avverrà più velocemente di quanto si crede attualmente?
Le tendenze di base
Nel saper pianificare gli scenari nei primi anni ’90, è stato spesso affermato che dobbiamo distingue tra “incertezze critiche” e forze trainanti “predeterminate”[4]. La demografia è sempre stata vista come l’esempio di forza trainante “predeterminata”. La dimostrazione è stata che è possibile prevedere quanti ragazzi ci saranno tra dieci anni, poiché questi ragazzi sono vivi ancora oggi.
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