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GEAB 148

Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Ott 2020

La tentazione americana del petroyuan

Vi ricordate… nel 2017 avevamo anticipato che l’Arabia Saudita non avrebbe tardato a vendere il proprio petrolio in yuan, un’ipotesi allora fortemente provocante essendo all’epoca l’Arabia Saudita uno dei due pilastri del sistema petro-dollaro[1]. Due anni dopo, abbiamo dovuto constatare che i flussi di esportazione del petrolio saudita passavano radicalmente (“drasticamente”) dagli Stati Uniti alla Cina[2]. Se quindi la tentazione del petroyuan è ben chiara[3], in ogni caso gli scambi hanno ufficialmente luogo in dollari[4]. Probabilmente lo zio Sam vigila…

Il nostro team ritiene tuttavia che è venuto il momento di considerare il fatto che il centro stesso di questo sistema petrodollaro, ovvero gli Stati Uniti, diventati due anni fa la nuova prima potenza petrolifera mondiale[5], divenga anch’esso vittima della “tentazione del petroyuan”… e di prendere coscienza della portata di un tale evento.

Da qualche mese (quindi nel contesto della pandemia) l’Arabia Saudita vede quindi le proprie esportazioni verso la Cina diminuire… a vantaggio di quelle degli Stati Uniti! Tenendo conto delle enormi tensioni economiche ma soprattutto geopolitiche che dominano i rapporti tra questi due colossi, questo “dettaglio” è piuttosto sorprendente.

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Sommario

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