Come anticipiamo da due mesi, la fine del 2017 è piena di nuovi sviluppi e rischia varie escalation. Attualmente, tutti gli occhi sono di nuovo puntati sul Medio Oriente, polveriera del pianeta, e sulle tensioni che si vanno profilando in Libano, avendo come protagonisti niente meno che Stati Uniti, Russia, Israele, Arabia Saudita e Iran. I dettagli fanno venire i brividi, con le dimissioni del primo ministro (il libanese pro-saudita Saad Hariri), l’alleanza israelo-saudita contro l’Hezbollah, i missili Houthi (Yemen) diretti verso Riyad, il coinvolgimento diretto dell’Iran, ecc. Tutto questo mentre la crisi in Qatar non è ancora risolta e il presidente Trump sembra essere ovunque. Siamo quindi alle soglie di un attacco di Israele al Libano su richiesta dell’Arabia Saudita[1], come preteso dal carismatico capo dell’Hezbollah Hassan Nasrallah[2], e l’Europa deve prepararsi a una nuova ondata migratoria dalle conseguenze naturalmente devastanti? O bisogna invece leggere tra le righe e andare oltre i normali codici di lettura? Una cosa è certa: il Medio Oriente è sul punto di precipitare decisamente in una nuova era. Il nostro team tenta di anticipare in cosa consiste questa nuova era.
A prima vista
Seguendo i codici di lettura del XX secolo (fondati su due principi essenziali: 1) gli Stati Uniti fanno il bello e il cattivo tempo nella regione, 2) seguendo una semplice strategia simile a quella dei britannici e consistente nel «dividere per regnare»), ecco l’interpretazione che salta subito all’occhio:
Arabia Saudita, Israele e Stati Uniti stanno preparando un attacco contro il Libano puntando all’Hezbollah e all’Iran. Gli Stati Uniti tengono sotto tiro la Cina attraverso la Corea del nord – la quale ha fornito alle navi militari USA il pretesto di avvicinarsi alle coste cinesi – minacciando di scatenare un attacco se la Cina avanza, provocando così quell’effetto domino destabilizzatore che i cinesi voglio evitare a tutti i costi. Puntando anche alla Russia e al Mar Baltico (dove USA e NATO stanno unendo le forze) con la promessa ai russi di scatenare un secondo fronte qualora avanzino sull’asse Iran-Libano (nel totale disprezzo per i chiari interessi dell’alleato europeo). Dato che l’Europa conta su pane e burro, verrebbe spianata la strada per un attacco alle forze pro-sciite nel Medio Oriente, scontrandosi eventualmente in modo diretto con l’Iran e riprendendo il controllo dell’intera regione.
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