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Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Feb 2022

Una semplice visione del futuro della NATO (in due parole)

Mentre i russi e gli americani si affrontano da una parte all’altra delle frontiere ad est dell’UE, riassumiamo nuovamente l’analisi della strategia condotta e degli obiettivi perseguiti.

È in Ucraina che, a nostro avviso, si sta giocando una partita destinata a spostare le linee della trappola nel quale il mondo intero è caduto nel 2014 e che costituisce il centro principale di tutte le tensioni geopolitiche che stanno bloccando il processo di trasformazione globale.

Dal canto suo, la Russia sta affermando una cosa semplice: è fuori discussione che un paese frontaliero passi ad una organizzazione tuttora strutturalmente anti-russa, la NATO; dall’altro lato, Biden, giustamente, ricorda che spetta solo all’Ucraina, in quanto stato sovrano, prendere questa decisione, senza che né la NATO né la Russia si oppongano.

Il problema deriva quindi dal fatto che la NATO non ha saputo riformarsi nelle proprie missioni fondamentali e sia rimasta visceralmente anti-russa[1], malgrado la chiara direzione che andava presa dopo la caduta del Muro… e che è stata presa[2], ma invano[3].

Gli europei hanno una soluzione a questo: la riforma proposta da tempo di una NATO bicefala che integri un polo di difesa europea (UE). Per portare avanti questo progetto è ideale la presidenza francese, così come la presenza di Biden alla Casa Bianca in relativa posizione di forza fino a novembre prossimo, nonché l’addio il prossimo settembre dell’americanista norvegese Stoltenberg (quindi non UE), segretario generale della NATO[4]. Si sta aprendo un’opportunità, è arrivato il momento di sfoderare i muscoli da entrambe le parti, dire che nessuno mollerà ma che sarà necessario mollare se si vuole evitare la guerra.

Anche il contesto ci mette del suo: in particolare l’inflazione dei prezzi dell’energia[5], nonché le tensioni sui mercati finanziari[6], stanno mettendo in molti d’accordo per evitare una guerra oltre a tutto il resto…

Il fatto è che la NATO, modificando la propria struttura per integrare due poli regionali anziché un grande capo americano che imponga le proprie idee a 29 nani strategici, spianerebbe secondo noi la strada all’integrazione di altri poli… verso una NATO 3.0, multipolare, contribuendo a diffondere i veri pericoli che stanno minacciando il pianeta: mafie, terrorismo, cyber-criminalità anonima, ecc, anziché passare il tempo a ravvivare le retoriche del passato.

2022 sarà l’anno del passaggio a questo futuro sostenibile?

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__________________________

[1]      Un’avversità coltivata da influenti personalità politiche e diplomatiche americane sulla scia seguita dalla NATO e che sta mettendo a repentaglio la posizione stessa del presidente Biden, bloccato dalla destra del partito. Cf in particolare «Stanno plasmando il punto di vista americano sulla Russia» – Fonte: Le Soir, 10/02/2022

[2]      È chiaro che la Russia ha potuto accettare di entrare a far parte della NATO, sotto la leadership unica degli Stati Uniti. L’occasione di riformare l’istituzione dopo la caduta dell’URSS è quindi fallita, l’Europa è rimasta in silenzio e le tensioni non hanno potuto far altro che aggravarsi. Fonte: Wikipedia

[3]      Ecco un esempio di come il dipartimento di difesa americano vede la NATO (una perla)… su: Defense.gov, 24/02/2021

[4]      Fonte: NATO

[5]      Fonte: EnergyMonitor, 08/02/2022

[6]      Fonte: The Guardian, 14/02/2022

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Sommario

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