Nel nostro numero di ottobre, il team GEAB ha anticipato lo sviluppo a medio termine dell’Ucraina: “Di conseguenza, l’integrazione dell’Ucraina nell’UE sembra piuttosto ipotetica, poiché dovrebbe essere sostenuta da tutti gli Stati membri… Il popolo ucraino comincia a rendersene conto. Nel medio termine, il Paese sperimenterà i paradossi che l’UE può incarnare: la Commissione difende apertamente una causa per la quale gli Stati membri non sono unanimemente impegnati…. Prevediamo quindi che l’Ucraina abbandonerà l’Occidente prima che l’Occidente abbandoni l’Ucraina“.
Il GEAB sviluppa le sue tendenze secondo un proprio metodo di anticipazione politica, un metodo rigoroso che garantisce che le sue anticipazioni e tendenze abbiano un alto grado di precisione. La Commissione non sembra essere una lettrice del GEAB, non sembra preoccuparsi dei limiti esistenti dei futuri possibili e spinge un sogno, una mega-espansione in territori storicamente russi[1], perché “l’Ucraina ha raggiunto più del 90%” dei sette passi“[2]. Questa dissociazione dalla realtà mette in luce un problema evidenziato dal GEAB: la Commissione è l’istituzione europea più strettamente legata a Washington[3], che attualmente sta perdendo la sua battaglia per salvare la propria egemonia unipolare sul mondo[4].
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