Il nostro team continua a ricercare e riflettere sull’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) sulle nostre società future. Nel farlo, stiamo cercando di raccogliere una serie di punti di vista per valutare appieno il potenziale impatto dell’IA su tutti gli aspetti della nostra civiltà. Abbiamo ritenuto che il punto di vista e la competenza di Grégory Aimar fossero essenziali per considerare gli aspetti religiosi e spirituali di questa tecnologia. È giornalista e autore, in particolare del romanzo futuristico I. AM, Le transhumanisme, une nouvelle religion? pubblicato dalle Edizioni Massot (2020).
Per cominciare, vorrei sottolineare che non sono tecnofobico. Credo che l’IA possa essere di immenso aiuto all’umanità in molti settori. D’altra parte, vista la situazione attuale, ho la sensazione che l’IA verrà utilizzata a vantaggio di un gruppo ristretto di persone e a scapito della maggioranza, attraverso strategie di manipolazione che potrebbero includere la creazione di una religione tecnologica. Di conseguenza, sono d’accordo con i leader tecnologici nei loro avvertimenti sui rischi esistenziali dell’IA, ma solo in termini di diagnosi. Oggi utilizzano questa retorica come strategia di comunicazione per continuare a sviluppare i propri prodotti senza ostacoli, dando l’impressione di essere consapevoli dei potenziali pericoli e che quindi possiamo fidarci di loro.
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