Eurozona: fallimenti statali all’orizzonte?
Stagflazione, recessione, aumento del costo del credito, disoccupazione… i segnali negativi si moltiplicano per le economie dell’eurozona. Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, questi indicatori finiranno in prima pagina e per i governi diventerà sempre più complicato fare buon viso a cattivo gioco. La conseguenza diretta è una perdita di fiducia sui mercati, che si traduce immediatamente in un aumento del costo del debito pubblico. Sarà fondamentale tenere d’occhio i Paesi più indebitati (Grecia (171,3%), Italia (144,4%), Portogallo (113,9%), Spagna (113,2%), Francia (111,6%) e Belgio (105,1%)[1], i cui saldi di bilancio sono i più fragili. La cosa più prudente da fare è stare alla larga da questi paesi se si hanno investimenti in buoni del tesoro, poiché il nostro team ritiene che non si possano più escludere fallimenti statali. I meccanismi di solidarietà a livello europeo funzioneranno certamente, ma non senza turbolenze.
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Mihai Nadin, professore emerito presso la Ashbel Smith University, Università del Texas a Dallas; la sua carriera spazia tra ingegneria, matematica, tecnologia digitale, filosofia, semiotica, teoria della mente e sistemi [...]
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