È la musa della gioventù americana, ma anche europea (e non solo anglofona) e, naturalmente, mondiale. I suoi video hanno centinaia di milioni di visualizzazioni, i suoi album sono in cima alle classifiche dei botteghini (e lo sono stati per più di un decennio), è uno dei maggiori contribuenti dell’industria discografica in termini di vendite di album puri (vendite fisiche e download, senza contare lo streaming) (i suoi tredici album hanno tutti venduto più di un milione di copie, compreso Fearless con quasi 7,3 milioni – gennaio 2024), le sue canzoni sono ascoltate da decine di miliardi di persone (29,1 miliardi di ascolti nel 2023 su Spotify) ed è l’artista più ascoltata al mondo. Passa con maestria e senza soluzione di continuità, nei colori del profilo Instagram, da un genere musicale all’altro: country (nel 2009 è stata la prima artista country a vincere un MTV Video Music Award), pop-rock, heartland rock, dubstep, dance-pop, pop, indie folk, alternative rock, electro-folk e chamber pop… Taylor Swift è diventata oggetto di studio in diverse università del mondo[1].
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