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Il numero mensile del Laboratorio europeo di Anticipazione Politica (LEAP) - 15 Mar 2024

2030 – L’intelligenza artificiale al servizio della pace

Mentre due accesi conflitti, Ucraina/Russia e Israele/Gaza, stanno infiammando il mondo alle nostre porte, in cui i protagonisti rifiutano qualsiasi negoziato di pace senza la totale sconfitta dell’avversario (a meno che Putin non scompaia e, nel secondo caso, stiamo parlando di Israele e Hamas, non del popolo palestinese, che spera solo di trarre vantaggio da un cessate il fuoco e dai negoziati di pace), tutte le diplomazie del mondo sono in una situazione di stallo. Eppure, per entrambi, sono arrivati da ogni parte del mondo, in ogni sorta di possibile formazione. Per il primo conflitto, non sembra esserci una via d’uscita a breve termine. L’atteggiamento arrogante di Zelenski sta portando l’Europa sull’orlo del baratro e oggi, invece di parlare di pace, si preferisce armarsi per la guerra[1]. Non è nemmeno certo che il secondo conflitto finisca quando Israele avrà svuotato Gaza di ogni vita umana, perché Hamas non solo si nasconde nei territori palestinesi, ma le IA arriveranno per aiutare a rintracciare il nemico[2], con il rischio, però, che l’estremismo di Netanyahu metta fine alla pazienza araba. Ma se le IA servono alla guerra, non potrebbero al contrario servire alla pace e risolvere conflitti finora insolubili attraverso l’intelligenza (condivisa)?

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