Dall’inizio delle offensive israeliane[1] a Gaza sono stati uccisi oltre 30.000 civili, eppure il veto americano sta bloccando ogni risoluzione di cessate il fuoco proposta dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, mentre, allo stesso tempo, l’Assemblea Generale sta condannando i bombardamenti israeliani su Gaza con una maggioranza senza precedenti. La stessa storia del Consiglio di Sicurezza dell’ONU dimostra le disfunzioni di un sistema che avalla interventi militari e quindi guerre in nome della pace (mandati a forze di intervento esterne, come in Afghanistan[2], Jugoslavia[3],…) e che non è stato in grado di prevenire la guerra in Iraq[4] o quella in Ucraina.
Senza una drastica riforma degli obiettivi, del funzionamento e delle rappresentanze… è in gioco la sopravvivenza stessa dell’ONU. Un anno fa, il GEAB ha dato all’ONU un’ultima possibilità[5], ma le guerre di oggi e l’ascesa di nuovi tipi di strutture – più flessibili, più tecnologicamente avanzate, più rappresentative del Sud globale[6] – stanno rendendo obsoleta un’organizzazione radicata nel mondo della guerra.
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